DICONO DI ME

Luigi Nono propone a Vinko Globokar di inserire il brano Continuo di Fabio Vacchi, in un concerto da lui concepito (lettera di Luigi Nono a Mimma Guastoni del 29 dicembre 1981 (Ricordi Oggi, 1990).

Luigi Nono

Vacchi, uno dei maggiori compositori del nostro tempo (…) Diario dello sdegno (…) un pezzo di grande fattura, uno dei più interessanti eseguiti negli ultimi anni… (Corriere della Sera, 17 ottobre 2013)

Riccardo Muti

Le musiche per Gabrielle sono “magnifiche”. (Ch. T. Downey, Ionarts in Whasington, 8 settembre 2005) La bellissima musica di Fabio Vacchi ha un ruolo importante. Grande! ! … . E’ una musica molto bella, strumentalmente ricca, carica di tensione…E’ un grande compositore (Intervista di Pierre Lucas a Patrice Chéreau, Lille, www.lequotideinducinema.com – 2003/2006 – Hebergeur, OVH, settembre 2005).

Patrice Chereau

La musica, complessa e virtuosistica come è nello stile di Vacchi riserva numerose sorprese: al centro della composizione (…) Prospero (…) c’è una danza, un ritmo composto swing/jazz che per tre volte fa un lento crescendo e punta all’apice: è un momento trascinante… (Epolis, 21 marzo 2009).

Riccardo Chailly

Vacchi, con la sua scrittura come sempre complessa e non passatista ma che sa arrivare all’ascoltatore …(C. Abbado, La musica scorre a Berlino, Milano, Bompiani, 2015).

Claudio Abbado

Ho trovato in Vacchi il mio alter ego musicale (conversazione alla Comédie Française di Parigi in occasione dell’esecuzione di Soudain dans la fôret profonde, il 9 febbraio 2013).

Amos Oz

Sono felice che Luciano Berio abbia pensato a Vacchi per la prima nota che risuonerà nella sala grande del mio nuovo Auditorium di Roma (Conferenza stampa del 21 dicembre 2002 all’Auditorium di Roma).

Renzo Piano

Montesano racconta come Toni Servillo lo chiamò a proposito del suo romanzo Di questa vita menzognera: “Che ne diresti se, ricavassimo dal romanzo un’opera musicale, un melologo o un oratorio, una forma in cui si intreccino parole recitate e musica?” “E parlando praticamente di tutto – riprende Montesano – “ mescolando Berlioz a Carmelo Bene a Miles Davis a Eduardo a Molière al Cinema al Balletto e alla Politica orrenda degli ultimi decenni, venne fuori il nome di Fabio Vacchi. E così ci mettemmo davvero a lavorare a Eternapoli, io scrivendo il testo e Toni leggendolo a me e poi a Vacchi a voce alta, con discussioni sul testo e con altre discussioni su come poteva essere secondo Vacchi la musica per un’opera del genere”.

Giuseppe Montesano - Toni Servillo